Il potere dell’innovazione non ha confini
Vi raccontiamo di come abbiamo supportato Ninna Granucci e il suo progetto Green Spot nell’avviare collaborazioni in Friuli Venezia Giulia
Ninna arriva da noi nell’edizione del 2023 come ospite del festival accompagnata da una nostra vecchia conoscenza Tess Mateo che rappresenta il nostro contatto con gli USA e in particolare con l’ONU. Tess ha conosciuto Ninna all’evento InvestHer dove il suo progetto Green Spot ha vinto nella categoria food.
Tess ne è rimasta impressionata ed ha subito capito le sue potenzialità nel cambiare il settore food nel mondo e ha deciso in prima persona di investire nel progetto. Green Spot è stata fondata in Francia nel 2018 ed è guidata da Ninna Granucci, CEO e co-fondatore. Il team ha vinto numerosi premi (French Tech 2030, Agri 20, EIC Accelerator, winner Kraft&Heinz, Sodebo, Casino, Givaudan, BlendHub challenges) e Ninna è stata premiata come “EU prize Women Innovators 2022”.
La tecnologia alla base del progetto permette di riciclare sottoprodotti della lavorazione alimentare di frutta e verdura e trasformarli in farina senza glutine grazie ad un processo industriale molto innovativo (5 brevetti depositati; 13 segreti commerciali) di fermentazione solida.
Noi di ReGeneration Hub Friuli, oltre ad organizzare il festival, siamo molto attivi sul territorio e cerchiamo sempre di coinvolgere le aziende locali. Per questo quando abbiamo conosciuto Ninna e la sua azienda abbiamo capito, insieme a Tess Mateo, che questa potesse portare innovazione nel contesto agro-food del Friuli.
Così dopo solo un paio di mesi dalla fine del festival abbiamo organizzato un tour della nostra regione per mettere in contatto Ninna con alcune delle aziende più importanti nel settore food e quelle dove sapevamo che la tecnologia potesse creare un impatto.
Per questo ci siamo concentrati in due settori leader sul territorio che sono il caffè con Illy e il vinicolo che comprende Venica & Venica, Felluga e, anche se indirettamente, Nonino.
Partendo da Illy abbiamo deciso di relazionarci con il settore del caffè in quanto durante la pulizia del frutto per estrarre il chicco tutta la polpa diviene materiale di scarto. Questa al momento in mancanza di un utilizzo viene usata solo in parte come fertilizzante.
Nel settore vinicolo come scarto della lavorazione dell’uva viene prodotta la vinacce e raspi. La prima viene quindi raccolta dalle diverse aziende vinicole del territorio tra cui Venica & Venica e Felluga e spedita a Nonino che tramite il processo di distillazione ne produce la grappa. Da qui la vinaccia completamente essiccata dalla distillazione al giorno d’oggi viene riciclata e usata in alcuni prodotti cosmetici. Ma la produzione di farina costituirebbe un prodotto di maggior pregio alimentare rispetto a questi prodotti. I raspi invece vengono usati al momento solo per la concimazione.
Con Illy dopo il primo incontro nella loro sede di Trieste si sono messe buone basi per future collaborazioni. Mentre con tutto il settore vinicolo stiamo procedendo molto più velocemente. Dei primi test sono già stati fatti con vinacce sia provenienti dalla fermentazione del vino che dalla distillazione della grappa e la farina sarà presto riportata in Italia per fare delle applicazioni culinarie. Mentre stanno passando una fase di R&D i raspi per vedere se anch’essi possono essere valorizzati.
Al giorno d’oggi stiamo mettendo in contatto Ninna con Chefs e laboratori di cucina per fare degli esperimenti con la farina fino ad ora prodotta. Nello specifico stiamo lavorando con Hattiva Lab e prendendo i contatti con Chef Antonia Klugmann. Con il laboratorio l’obiettivo è quello di produrre dei biscotti che si possano accompagnare con gli assaggi di vino dell’azienda Venica&Venica.
Il festival NanoValbruna dura qualche giorno, ma le collaborazioni che nascono in quel periodo proseguono ben oltre, sviluppandosi nel tempo.