NanoValbruna

logo-icona-NV-bianco

Trasferta al Pianeta Mare Film Fest

RegenerationHub Friuli è partner culturale del festival cinematografico di Napoli

Il Pianeta Mare Film Festival è un festival cinematografico internazionale dedicato al mare, che si svolge a Napoli, Italia. Il festival è stato ideato e curato dall’Associazione culturale Pianeta Mare Darwin Dohrn, con il comitato direttivo composto da esperti nel campo della scienza marina, del giornalismo e della cultura. L’obiettivo principale del festival è sensibilizzare il pubblico sull’importanza ecologica dell’oceano e sulla necessità di preservare l’ambiente marino.

Il festival presenta una varietà di opere cinematografiche, tra lungometraggi e cortometraggi, provenienti da tutto il mondo, che affrontano tematiche legate al mare e all’ecologia marina. Le opere partecipano a un concorso, con premi significativi assegnati alle migliori produzioni. Inoltre, il festival offre una piattaforma per la discussione e l’approfondimento su queste tematiche attraverso concerti, talk scientifici, tavole rotonde e altre attività culturali.

"O’ mar ’e casa toja"

Il cortometraggio “O’ mar ’e casa toja” realizzato da Francesca Cercelletta insieme a Paola Virgili e Alessandra Cocorullo, un cortometraggio nato durante il workshop del regista Valerio Ferrara (premio come miglior cortometraggio al “Cinef” del Festival di Cannes 2022) tenutosi al Pianeta Mare Film Festival a Napoli. 

 

 

Questo corto è stato e sarà proiettato al Museo Darwin Dohrn a Napoli, all’ Europa Experience David Sassoli della Commissione e Parlamento Europeo a Roma, alla Centrale dell’acqua a Milano e al Millennium Film Festival 2024 a Bruxelles.

Il workshop

Il workshop è stato ideato con l’intenzione di utilizzare l’arte cinematografica come strumento culturale per promuovere la consapevolezza sull’importanza dell’ambiente marino e sottolineare la necessità di una transizione ecologica culturale. Tutto questo mettendo in mostra l’incredibile creatività dei giovani realizzando cortometraggi con l’uso esclusivo degli smartphone e senza il support di un budget.

Le nostre interviste al festival

Domanda: 

Eravate a conoscenza dei temi trattati dal cortometraggio?

La risposta di Paola:

Il nostro cortometraggio si è soffermato sull’inquinamento dei mari a causa dell’uso sconsiderato delle plastiche. Questo è un argomento che soprattutto negli ultimi anni è al centro di numerosi dibattiti, quindi è facile averne almeno sentito parlare, anche se forse non tutti si interessano ad approfondire. Personalmente ho avuto la possibilità di conoscerli anche sotto l’aspetto scientifico grazie al mio percorso di studi, quindi sensibilizzare su una tale problematica è stata una grande opportunità. Talvolta non ci rendiamo conto del problema che stiamo vivendo fino a quando non abbiamo i dati alla mano, e anche un semplice cortometraggio di informazione può aiutare le persone ad avvicinarsi alla tematica. 

La risposta di Alessandra:

Sì, mi era proprio capitato di affrontare questi temi di recente. Venivo da una residenza teatrale in Emilia Romagna, alla Corte Ospitale. Ci era stato chiesto di raccontare il rapporto tra  il fiume, la comunità e la corte. Lì c’è il fiume Secchia. Tutti i cittadini ci dicevano che per loro quel fiume era come il mare, ma che oggi non si può più fare il bagno perché è inquinato. 

Allora ci siamo chiesti cosa significasse “inquinato”, scoprendone i motivi. Una ragazza diceva “come fai a non capire che l’acqua che inquini è la stessa acqua che bevi, che ti dà la vita?” . Immaginando di infilarci nelle tubature abbiamo scelto di raccontare il viaggio che porta l’acqua al nostro rubinetto. 

Quello del corto mi è sembrato un viaggio al contrario.

Domanda:

Avete delle esperienze legate ai temi del mare, dell’inquinamento, dell’ambiente, che vorreste condividere perché possono essere d’ispirazione per altri?

La risposta di Paola:

Vivendo in una città vicino al mare questo rappresenta un simbolo sempre presente nella nostra vita, e una cosa che è purtroppo inevitabile notare sono i rifuti che si possono trovare sulle spiagge. Spesso molti ragazzi o associazioni organizzano delle giornate di raccolta per aiutare a ripulire le zone, sono gesti nobili che possono mobilitare anche le persone verso un comportamento più sostenibile. Nel nostro piccolo, anche noi giovani, mostriamo come si possa fare qualcosa per l’ambiente in cui viviamo. 

In generale questo workshop ha dato a noi studenti l’opportunità di poter parlare dell’importanza della nostra terra, del nostro mare e di poter approfondire la tematica, mettendoci in gioco con nuove esperienze.  Spero che il nostro impegno abbia permesso di passare allo spettatore il messaggio di sostenibilità e di maggiore responsabilità in ciò che facciamo.

La risposta di Alessandra:

Il mio ragazzo fa parte di un’associazione che si occupa di tutela del territorio, si chiama Tuenda. Loro spesso organizzano delle giornate di raccolta dei rifiuti sulle spiagge o vicino i laghi. Si trovano centinaia di cose, anche oggetti che hanno più di 50 anni, ma che essendo in plastica hanno resistito. Credo che toccare con mano tutti questi rifiuti responsabilizzi molto, ma ovviamente non è abbastanza.